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Roccaccia

Oltre ai suoi 1200 ettari di ettari di bosco ceduo di cerro e di conifere, la Roccaccia è il pascolo naturale dei bovini maremmani dal manto grigio e dalle corna a forma di lira, probabilmente introdotte nella regione all’epoca dei Longobardi. Luogo di lavoro del “buttero”, ovvero il mandriano che con passione accudisce, in sella ai meravigliosi cavalli maremmani, il bestiame allo stato brado, immerse nel fitto dei boschi, la Roccaccia è così denominata per l’antica “Rocca Giorgii o Jorii”, un castello medievale distrutto dai cornetani nel corso del XIV secolo.
Attualmente alla Roccaccia si trova il centro aziendale operativo dell’Università Agraria, un ente che ha le sue origini in quella che, nel tardo medioevo italiano, era la realtà delle Arti e delle Corporazioni, la cui sede amministrativa si trova nel Palazzo Vipereschi. Questo Ente pubblico è stato riconosciuto dal 1894 come istituito a profitto della comunità per la coltivazione e il godimento collettivo dei fondi. Nei boschi cedui della Roccaccia, vacche maremmane e cavalli sono allevati allo stato brado e l’Università si occupa anche della monta riproduttiva equina e vaccina.
Numerosi sono i percorsi ben segnalati che si snodano dentro i boschi, da percorre a piedi, in mountain bike o a cavallo. Il luogo è ideale anche per effettuare scampagnate nelle ombreggiate aree attrezzate per i pic-nic.

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